Heinz Salvator Kounio e la Shoah: «Mai più, mai più una dittatura. È l’inizio di ogni male»

La testimonianza del sopravvissuto Heinz Salvator Kounio al corriereTv per il docuweb «Salvi per caso. Noi, gli ultimi testimoni della Shoah» andato on line sul sito del Corriere nel 2011 – di Antonio Ferrari e Alessia Rastelli /Corriere Tv

Le deportazioni da Salonicco, in Grecia, cominciarono a metà marzo del 1943. Una sola famiglia, per quanto si conosca, è arrivata ad Auschwitz-Birkenau ed è tornata a casa senza perdere alcuno dei suoi membri. È quella di Heinz Salvator Kounio, che quando fu preso dai nazisti aveva 15 anni. La popolazione ebraica, all’inizio delle deportazioni, era quasi la metà di quella dell’intera città di Salonicco. Dei 58.500 ebrei deportati, ne tornarono meno di 2.000. Tra questi, appunto, Heinz Kounio. La madre era un’askenazita cecoslovacca, il padre un fotografo, appartenente alla medio-alta borghesia sefardita di Salonicco. Kounio e i suoi familiari, tra i primi deportati, si salvarono perché conoscevano il tedesco, e quindi erano in grado di essere utili ai nazisti. Kounio ha scritto un resoconto della prigionia: “A Liter of Soup and Sixty Grams of Bread” (un litro di zuppa e 60 grammi di pane), asciutta cronaca autobiografica sulla Shoah.

Fuente: video.corriere.it

Check Also

Vista exterior del museo Sefardí en Toledo. El barrio judío de Toledo, uno de los más emblemáticos de Sefarad, tiene una asignatura pendiente: recuperar el esplendor de hace cinco siglos.EFE

Siempre nos quedará el español

  Reconozco que no soy muy de actos públicos. Se me hacen un poco plomizos …

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *

Este sitio usa Akismet para reducir el spam. Aprende cómo se procesan los datos de tus comentarios.