Marco Gesuà Sive Salvadori (1928-2010)

Marco Gesuà Sive Salvadori
Marco Gesuà Sive Salvadori

Marco Gesuà Sive Salvadori era un discendente di un’antica famiglia di ebrei Levantini, di quelli che hanno iniziato a popolare il ghetto di Venezia dalla metà del ‘500 e sono stati una delle anime popolari dell’ebraismo lagunare. Marco ne era in qualche modo l’impersonificazione: legatissimo alla tradizione ebraica, ne faceva nel contempo una bandiera identitaria da inserire a pieno titolo nella vita della sua città. Aveva “bottega”, e trasportava il materiale usando la sua barca (sarebbe stato furgoncino nelle città con strade normali) dipinta di azzurro e bianco e orgogliosamente chiamata “Israel”. Era un grande appassionato ed esperto di voga alla veneta, e per decenni era riuscito ad ottenere il pettorale n.1 della Regata Storica: ne faceva un punto d’onore, e aveva passato notti di veglia per ottenerlo, perché era importante – diceva – che il gruppo sportivo ebraico veneziano fosse presente e visibile.

Marco era stato partigiano, non era tipo da nascondersi e basta, aveva deciso che la libertà andava anche conquistata. E negli ultimi anni era stato l’anima della testimonianza per le nuove generazioni. Sempre in prima fila alle manifestazioni cittadine del 25 aprile in ghetto (perché a Venezia quella ricorrenza è festa cittadina ed ebraica nel contempo), con la sua bandiera e il fazzoletto partigiano al collo, era spesso nelle scuole a raccontare la sua storia, commuovendosi sempre e coinvolgendo in maniera travolgente gli studenti, che rimanevano incantati ad ascoltare questo eroe contemporaneo. Quando una figura come Marco scompare, in una piccola Comunità come Venezia, è come se morisse un mondo intero, viene a mancare un pilastro insostituibile perché su di lui si concentravano elementi forti come il saldo legame con la città e il territorio, e la straordinaria forza di trasmissione di una tradizione ebraica non solo passivamente ricevuta, ma interpretata con determinazione. I figli e i nipoti di Marco hanno ereditato da lui tutto questo, sono grandi esperti di voga alla veneta e nel contempo non c’è chi li eguagli nell’intonare con forza e con dolcezza le antiche melodie di schola levantina. La tradizione continua, ma il vuoto per la perdita di Marco rimane incolmabile. Che la terra gli sia lieve.

Gadi Luzzatto Voghera

Fuente: UCEI

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