ISTANBUL\ aise\ – In occasione del Giorno della Memoria, in collaborazione con la Comunità Ebraica Italiana di Istanbul, l’Istituto Italiano di Cultura presenta il concerto «Voces de Sefarad, quattro secoli di musica sefardita».
Il concerto, in programma sabato 28 gennaio alle ore 19.00, è un ideale omaggio agli ebrei sefarditi che, espulsi nel 1492 dal Regno di Castiglia e Aragona (che a quei tempi comprendeva anche la Sicilia e, a partire dal 1501, il Regno di Napoli), migrarono verso l’Oriente, stabilendosi a Costantinopoli grazie alla politica d’apertura e ospitalità professata dall’Impero Ottomano. Da Sefarad, antico nome ebreo della penisola Iberica, e in minor misura dall’Italia meridionale, gli ebrei portarono con sé un repertorio musicale in castigliano di grande suggestione, in parte trasmesso dalla tradizione manoscritta, in parte tramandato oralmente.
Il programma del concerto si fonda su un repertorio antico, di derivazione popolare, dal quale provengono tre dei brani in programma, tratti dall’archivio musicale della Beyazit Library: la struggente «Nani», una ninna nanna di origine turca che ricalca melodie spagnole, «El Rey de mucho mandruga», un romance ispanico reperito a Bat-Yam in Israele, cantato da una anziana emigrata dalla Turchia, e «El Romance del Conde Niño», che, pur non essendo propriamente una canzone sefardita, è riuscito a sopravvivere grazie alla trasmissione orale delle comunità sefardite.
Inoltre, il concerto vuole esplorare musicalmente il viaggio che gli ebrei sefarditi dovettero fare, giungendo a Costantinopoli: come avrebbero potuto risuonare le loro melodie con gli strumenti che i sefarditi probabilmente trovarono a Istanbul come il ney, le percussioni, il tanbur, il liuto arabo? E, dato che esiste un repertorio Ottomano Barocco, splendido e fiorito, come suonerebbero i lavori di Juan Hidalgo de Polanco o i Tonos Humanos come Lloren mis ojos suonati con un basso continuo dai colori e sfumature orientali, che si basano su scale micro-tonali?
Il chitarrista Alberto Mesirca e la mezzo soprano Romina Basso, dialogando con i musicisti turchi Sehvar Besiroglu al kanun, Coskun Karademir al kopuz, Oray Yay al bendir e Selçuk Eraslan all’Istanbul kemençesi, ci guideranno in un panorama sonoro di grande suggestione.
«Voces de Sefarad» è un percorso musicale emozionante ed evocativo che racconta di migrazioni, di lacerazioni e di innesti culturali, che traccia una mappa sonora tutta mediterranea di un popolo e che risarcisce nell’armonia della musica ferite ancora aperte ed attuali.
Alberto Mesirca è un chitarrista classico italiano. Diplomatosi presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto con 110, lode e menzione speciale d’onore, sotto la guida del Maestro Gianfranco Volpato, ha compiuto il Konzert-Examen presso la Musikakademie di Kassel, con Wolfgang Lendle, con menzione d’onore. Ha vinto la “Chitarra d’oro” assegnata dal Convegno Internazionale di Alessandria “Pittaluga” nel 2007 al «Miglior disco dell’anno» (“Ikonostas”), e nuovamente nel 2013 (“British Guitar Music”). È stato nominato “Young Artist of the Year” presso il festival di Aalborg, in Danimarca, e “Rising Star” presso il festival Gitarre Wien, di Vienna. I compositori Leo Brouwer, Dusan Bogdanovic, Angelo Gilardino, Mario Pagotto hanno scritto opere a lui dedicate, ed ha eseguito la prima incisione di opere di Giulio Regondi, Claudio Ambrosini, Ivan Fedele, Carlo Boccadoro, Frantz Casséus (in collaborazione con Marc Ribot). Ha suonato con Vladimir Mendelssohn, Domenico Nordio, Martin Rummel, Daniel Rowland. È stato nominato responsabile dell’archivio musicale della Biblioteca Nazionale di Istanbul. Nel 2010, in occasione del cinquecentesimo anniversario di morte del Giorgione, ha pubblicato le Fantasie inedite di Francesco Canova da Milano contenute nel manoscritto liutistico del 1565 conservato presso l’archivio del Duomo. I componimenti sono stati scelti come installazione sonora stabile presso il Museo Giorgione. A giugno 2014 è stato invitato ad esibirsi a Los Angeles per la prestigiosa Guitar Foundation of America, suonando la première mondiale dei “Due Ritratti Italiani” di Angelo Gilardino. Ha suonato a New York con Marc Ribot e si è esibito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Ecuador.
Romina Basso, mezzo soprano, si è diplomata in canto presso il Conservatorio «B. Marcello» di Venezia e laureata in Lettere Moderne all’Università di Trieste. Ha frequentato masterclasses con Peter Maag e Regina Resnik, Rockwell Blake e Claudio Desderi, Elio Battaglia e Claudio Strudthoff, specializzandosi nel repertorio Rossiniano e Barocco. Si esibisce regolarmente nei teatri e sale da concerto europee (Wiener Konzerthaus, Amsterdam Concertgebouw, La Monnaie-Bruxelles, Theatre des Champs Elysèes, Citè de la Musique e Salle Pleyel-Parigi, Opéra de Montpellier, Opéra de Bordeaux, Barbican Center e Queen Elizabeth Hall-Londra, Edinburgh Festival, Glyndebourne Opera Festival, Teatro Real-Madrid, Tchaikovsky Hall-Moscow, Festival of Early Music-Utrecht ecc.) e collabora con le più prestigiose orchestre (Accademia Bizantina, Concerto Italiano, Il Complesso Barocco, Cappella della Pietà de’ Turchini, Concert des Nations, Europa Galante, Les Arts Florissants, Les Musiciens de Louvre, King’s Consort, Modo Antiquo, Orchestra di Santa Cecilia, Venice Baroque Orchestra). Ha cantato sotto la direzione di eminenti personalità quali P. Maag, M. Viotti, Sir Ch. Mackerras, V. Jurowski, K. Ono, J. Savall, F. Bruggen, A. Curtis, R. Alessandrini, A. Florio, F. Biondi, M. Minkowski, W. Christie, E. Haim, P. McCreesh , J. C. Spinozi, O. Dantone, P. Pierlot, C. Banchini, A. Marcon, R. King, F. M. Sardelli, D. Gatti, G. Ferro. Ha registrato per Bongiovanni, Mirare, Fuga&Ricercar (Porpora – Notturni per i Defunti), per Deutsche Grammophon-Archiv Moctezuma di Vivaldi, Tolomeo di Haendel e Adriano in Siria di Pergolesi, per Naive Atenaide, New Discoveries, Armida, Orlando Furioso (DVD), Olimpiade-The Opera, Orlando Furioso 1714, Catone in Utica di Vivaldi e Lamento, per Glossa le Cantate Italiane voll.4-5 di Haendel, per Classic Voice il Vespro Carmelitano di Haendel, per Fra Bernardo l’Adriano in Siria di Veracini, per EMI/Virgin Ercole sul Termodonte, Oracolo in Messenia di Vivaldi e Berenice di Haendel, Giulio Cesare per MDG e Naive, musica sacra di Jommelli e Galuppi nonché Mythilogy di Haendel Sony/Deutsche Harmonia Mundi, Baroque Divas per Decca e Carlo, re d’Alemagna di Scarlatti. (aise)